Alla comunità scolastica dell’I.C. Aldo Moro
Il 23 maggio 1992 il giudice antimafia Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e gli otto agenti di scorta persero la vita in un violento attentato mafioso. Pochi mesi dopo, il 19 luglio, la stessa orrenda sorte sarebbe toccata al giudice Paolo Borsellino e agli uomini della sua scorta.
In quell’anno la mafia colpì il cuore della giustizia, il cuore dei palermitani e quello di tutta Italia. Il nostro Paese però non dimentica. Per tutti noi il 23 maggio è una data impressa nella memoria, è il momento di quel profondo dolore che ha indotto al cambiamento e ad una diversa consapevolezza molte coscienze.
Le lacrime e le parole della vedova dell’agente Vito Schifani, pronunciate allora durante i funerali a Palermo, ruppero il muro del silenzio , gettando i semi di una rinascita che avrebbe visto coinvolto tutta la nazione. Quella rinascita in cui i volti di Giovanni Falcone, Paolo Borsellino e di tutte le vittime di mafia sono diventati giorno dopo giorno la nostra storia, quella che ha cambiato anche il ruolo della scuola richiamandoci al dovere di educare alla legalità , ad ispirare e orientare i percorsi di studio dei nostri studenti verso l’acquisizione di una cittadinanza attiva e consapevole.
Il Dirigente Scolastico
Prof.ssa Edina Furlan